Salvatore Natoli e Paolo Amodio illustreranno oggi, per il «Festival filosofico del Sannio », il loro punto di vista sulla libertà. Il tema scelto per la nona edizione della kermesse culturale, promossa ed organizzata
dall’associazione «Stregati da Sophia» in collaborazione con l’Università del Sannio, sarà oggi al centro delle lectio magistralis nel rapporto tra «Libertà e legge» con Natoli (nella foto) e «Libertà muta» per Amodio.
Una delle principali affermazioni riferite all’umanità è che l’uomo è nato libero. Ma è davvero così? E in che cosa consiste questa libertà? Partendo da questi interrogativi Salvatore Natoli, docente di filosofia teoretica presso l’università di Milano Bicocca, analizzerà il rapporto tra l’uomo e la legge. È possibile, si
chiede il filosofo, la libertà dell’uomo in un mondo segnato da norme e leggi? In quanto essere umano immerso in un consesso sociale e civile nel quale è basilare il rispetto della libertà altrui, l’uomo deve saper destreggiarsi tra limiti e condizionamenti.
Il mondo moderno, oltre a proporre continue tentazioni per soddisfare desideri e sogni, pone l’individuo di fronte ad ostacoli costituiti da convinzioni e «condizionamenti» tipici dell’ambiente nel quale vive.
Condizionamenti che nascono dalla società, dalla religione, dalla politica, dalla famiglia, dall’ambiente e, soprattutto, dalla legge. La legge, se da una parte regola il dover vivere correttamente nella società ed in tutte le sue strutture – famiglia, scuola, lavoro e così via -, dall’altra impone il rispetto di norme create
ad hoc per il corretto fluire della società umana. E non è possibile per l’uomo vivere una legge personale,
nella quale affermare il suo modo di pensare e di agire, soprattutto se l’uomo è portatore
di una visione del tutto personale di quella che definisce la “sua” società. Ed è in questo momento
che la domanda di partenza di Natoli «L’uomo è davvero libero? » assume un valore retorico.
Il pensiero di Natoli troverà un prosieguo nella lectio magistralis che Paolo Amodio terrà sul tema
«Libertà muta». Partendo dal concetto che la libertà è l’assenza di condizionamenti, Amodio si chiede quale sia l’ostacolo che la politica pone alla libertà. Se nell’antichità politica e libertà venivano a coincidere, oggi non è così perché la libertà inizia laddove non arriva il potere illimitato della politica. Al termine di questa interpretazione la libertà appare schiacciata dal potere senza freni concesso ai politici e,
quindi la caratteristica della libertà diventa il silenzio: la libertà è muta. Ad introdurre le lectio
magistralis di oggi (auditorium Sant’Agostino alle 15) Carmela D’Aronzo presidente di «Stregati
da Sophia», a coordinare gli interventi Giovanna Ruggiero. Nel corso dell’incontro saranno eseguiti
brani musicali a cura degli studenti del Conservatorio «Sala» di Benevento. Le relazioni dei filosofi Natoli ed Amodio avranno un seguito naturale nella lectio magistralis on line di venerdì 24 marzo di Telmo Pievani docente di filosofia delle scienze biologiche presso l’università di Padova sul tema «Contro la libertà egoista». Uno dei peggiori difetti dell’uomo, si sa, è l’egoismo che indirizza la vita di chi intende
soddisfare le proprie voglie e le ambizioni a scapito degli altri, riuscendo ad imporsi in virtù di
una maggiore personalità, subordinando le esigenze degli altri alle proprie. L’incontro con
Pievani sarà trasmesso sulla piattaforma Cisco Webex «Stregati da Sophia» dalle 15.
Fonte: Il Mattino del 22 Marzo 2023