Si è svolta in piazza Roma l’iniziativa sul tema «Ai-Architectural », supportata da Ance Benevento, di cui è leader Mario Ferraro, da Ance Giovani imprenditori e da Offtec, nota società di progettazione guidata
dall’architetto Flavian Basile, per la presentazione ufficiale del progetto di ristrutturazione della «Piazza Duomo», opera innovativa all’insegna di un significativo ammodernamento per la città.
L’evento, che ha calamitato le presenze di autorevoli relatori, tra cui massimi esperti nel settore, è stato pianificato in sinergia con l’Unisannio in una proiezione di sostegno all’innovazione e alla tecnologia.
Inserita nell’ambito della decima edizione del Festival «Stregati da Sophia», l’iniziativa ha
evidenziato come l’intelligenza artificiale possa sostenere una visione architettonica stimolante
per il quotidiano, in grado di spronare l’avvio di un’architettura sempre più sostenibile e inclusiva. «Parlare
d’intelligenza artificiale nel settore delle costruzioni – ha detto Ferraro – è più complesso rispetto ad altri comparti per l’esiguità di alcuni dati specifici che rappresentano l’elemento su cui si fonda l’intelligenza artificiale.
Tuttavia governando il processo di trasformazione in atto è possibile utilizzare l’Ia al servizio di tutti i comparti con ovvi risvolti positivi. Spero che l’appuntamento sull’intelligenza artificiale possa ripetersi
annualmente nell’ambito del festival della Filosofia, al fine di governare le trasformazioni in atto mettendo le nuove tecnologie al servizio delle imprese». «L’Ia offre un’opportunità per sviluppare architetture sempre più sostenibili ed efficienti ha chiarito lo stesso Basile -. In questa direzione si muove
anche il Bim, che rappresenta una risorsa interessante in merito alla sostenibilità poiché consente di ottimizzare le fasi di pianificazione, realizzazione e gestione di un’opera. Alla base del ridisegno dei luoghi in cui viviamo vi è l’infinita quantità di dati che produciamo continuamente, anche attraverso
gli smartphone. Si tratta di dati che permettono di interpretare le scelte dei cittadini nello spazio urbano con cui interagiscono e consentono di formulare nuovi paradigmi per ridisegnare le città del futuro.
In questo contesto, l’intelligenza artificiale può rappresentare un alleato e fornire un grande ausilio».
«L’intelligenza artificiale – ha chiosato Gerardo Casucci, vice presidente di Confindustria – non è un’intelligenza perché tra l’intelligenza artificiale e quella naturale vi è la stessa differenza che c’è tra l’apprendere e il comprendere. È, però, una grande opzione per il futuro ». A suo avviso è necessario
«riuscire a interagire con l’intelligenza artificiale e dare delle regole per non lasciarla alla gestione generale senza riuscire a metterla in un canale che ci permetta di arrivare a una vera alleanza con noi, perché il vero problema è questo. Cioè quello di costruire un’alleanza con uno strumento che è una
macchina ma che, nel frattempo, sta crescendo».