Ballando tra i numeri di Pitagora e gli atomi di Democrito

Sullo sfondo del palcoscenico campeggiano queste parole: “La conoscenza rende liberi”. Il fulcro della filosofia sta in queste due domande: “Da dove veniamo? Qual è l’origine del mondo? Il lungo cammino comincia con l’acqua di Talete, passa per il fuoco di Eraclito e arriva a Socrate, per il quale “il vero sapiente è colui che sa non di sapere”. Il pensiero si dipana per il “Mito della Caverna” di Platone, per l’Umanesimo, l’Illuminismo, l’era della Tecnica e l’attualissima Intelligenza Artificiale.

Per spiegare tutto con semplicità, il Festival Filosofico del Sannio ha abbinato Filosofia e Danza, ideando un  suggestivo spettacolo , intitolato “Nous. Viaggio nella Conoscenza”, che è andato in scena al Teatro Comunale di Benevento. La cavalcata tra filosofi e pensatori è stata raccontata da Linda Ocone e Maurizio Tomaciello. I concetti più belli e complicati sono stati interpretati e “illustrati” da 90 ballerini, coi loro corpi sinuosi ed i loro slanci morbidi e vibranti. Come onde colorate, spighe di grano, seminatrici di luce.

La coreografia è stata curata dal Centro Studi di Carmen Castiello e dalla Compagnia di Balletto di Benevento, mentre i testi sono stati scritti da Lidia Palumbo e da Carmela D’Aronzo, presidente di “Stregati da Sophia”, organizzatrice del festival. Lo spettacolo è stato il frutto della collaborazione tra varie scuole di danza, da quella di Ornella Mirra a quella di Carmen Pepe e Ramona Iuliano a quella di Rachele Iavarone. I balletti sono stati preparati anche da Sara Scuderi, Maria Chiara Tedesco e Alessandro Amoroso.

I danzatori si sono districati con scioltezza tra i numeri di Pitagora e gli atomi di Democrito, dal “Tutto scorre” di Eraclito al “Conosci te stesso” di Socrate. Quando è arrivato il momento dell’Intelligenza Artificiale sono stati accompagnati dalla canzone “Storia del mio corpo” di Michele Bravi. Mentre i narratori hanno proposto questa domanda: “Una macchina può sostituire l’uomo?”. “Con questo viaggio -ha concluso D’Aronzo- abbiamo voluto ribadire che conoscenza vuol dire libertà”.

FONTE: Lavocesannita

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