Il percorso evolutivo dell’uomo, dall’antichità ai giorni odierni, sul piano della politica, dell’etica, del rapporto con l’Altro e con il pianeta. Temi racchiusi nel libro ‘L’etica del viandante’ del professore Umberto Galimberti e divenuti oggi argomento della Lectio Magistralis che ha tenuto a Benevento in occasione del X Festival Filosofico del Sannio, organizzato dall’associazione Stregati da Sophia.
Galimberti si concentra sul predominio della tecnica nel mondo contemporaneo, sull’assoluto tecnico che sembra aver soffocato ogni barlume di umanesimo e ha sostituito allo scopo condiviso un annullamento nel processo. E dunque in una prospettiva così descritta l’unica etica possibile, scrive Umberto Galimberti, è quella del viandante. A differenza del viaggiatore, il viandante non ha meta.
Il volume edito da Feltrinelli è in primis un manuale di filosofia e contiene un’analisi attenta degli scenari economici e del dominio assoluto del mercato capitalistico sulle società occidentali contemporanee. Soprattutto, illustra una proposta concreta per porre fine al declino rovinoso che ha investito il pianeta, la difesa dei diritti umani e le democrazie.
L’incontro, che si è svolto al Cinema Teatro San Marco, ha visto l’importante studioso e filosofo italiano affrontare un tema complesso che prova a spostare, dunque, l’uomo dal centro dell’universo ponendovi invece la natura. Fa comprendere che l’umanesimo del dominio è un umanesimo senza futuro. Il viandante percorre invece la terra senza possederla, perché sa che la vita appartiene alla natura.
L’intervista nel servizio video