Presentata la XI edizione del Festival Filosofico del Sannio che avra’ per tema “Conoscenza”. In aumento le scuole partecipanti che passano da 18 a 20

Un forte momento emozionale ha caratterizzato la presentazione della XI edizione del Festival Filosofico del Sannio organizzato dall’Associazione “Stregati da Sophia”.
Quando il presidente Carmela D’Aronzo ha ricordato l’assenza di suo marito, Vito Palmieri, che ci ha lasciati, non è riuscita a trattenere le lacrime ed è stata sostenuta ed incoraggiata a proseguire dall’applauso del numeroso pubblico che è stato presente a questa conferenza stampa di presentazione dell’evento che andrà avanti dal 10 marzo e proseguirà fino al 16 maggio, con 12 appuntamenti, non tutti con i relatori in presenza, sul tema “Conoscenza”.
In tutti questi precedenti dieci anni, ha detto D’Aronzo, c’è stato un lavoro di squadra che ha consentito il successo dell’iniziativa.
In totale abbiamo avuto 76 relatori e 33 correlatori con la partecipazione di 18 Istituti scolastici.
Quest’anno essi sono passati a 20.
Il Festival è stato seguitio da una media di 1.000 studenti ed adulti per ogni manifestazione così per un totale di oltre 10.000 presenze per ogni edizione.
Vito Palmieri ha svolto in tutto questo un’azione importante che ha portato avanti con pazienza e gentilezza eliminando, tra l’altro, tutte le problematiche che si sono presentate via via in questi anni.
Il suo motto era: Tranquilli, andrà tutto bene.
L’edizione di quest’anno è dedicata proprio a lui, ha detto D’Aronzo, e come famiglia abbiamo deciso anche di intestare a suo nome una borsa di studio che quest’anno sono passate addirittura a 12, questo vuol dire che ci si crede molto nella formazione dei nostri giovani che mostrano un loro grande risveglio culturale.
Ad operare alla organizzazione del Festival anche la Commissione scienfitica composta dala stessa Carmela D’Aronzo, Cristina Ciancio, Aglaia McClintock ed Antonella Tartaglia Polcini.
Il presidente D’Aronzo ha anche annunciato che quest’anno, grazie alla donazione di un imprenditore, tre giovani studenti: Anna Barricella, del Liceo “Giannone”; Emanuela Di Lorenzo, del Liceo “Guacci” e Vittorio Caiola, del Liceo “Rummo” (tutti nella foto di apertura), parteciperanno al World Cannes Festival sulla Intelligenza Artificiale.
A questo punto ha preso la parola il rettore Gerardo Canfora il quale ha sottolineato che l’Unisannio è sempre stata al fianco del Festival Filosofico fin dal suo inizio ed è felice di questa esperienza fatta anche come ascoltatore.
E’ stato tutto molto interessante anche quando non ero d’accordo con le cose che venivano dette.
Dopo la immatura scomparsa del marito Palmieri, mi sono accorto che il presidente D’Aronzo ha avuto la tentazione di mollare tutto ma io l’ho sempre sostenuta perché è doveroso andare avanti.
Canfora si è quindi chiesto che senso possa avere parlare di conoscenza alla luce degli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale. E’ tutto disponibile in rete.
I ragazzi del Centro Universitario Teatrale hanno messo in scena un processo proprio all’Intelligenza Artificiale e la cosa bella è stata che il testo sia stato scritto proprio con il supporto di questa entità. Ecco come cambia il concetto della conoscenza oggi.
La mia idea è che, ha proseguito il rettore, l’Intelligenza Artificiale sposta in avanti il significato del termine conoscenza.
Avere i dati per poi utilizzarli è quello che succedeva prima di essa.
Oggi il passo in avanti è che bisogna dare un senso ai dati.
Non basta più il sapere delle cose ed avere nozioni, ma la capacità di dare senso alle cose, alle informazioni che le macchine poi ci restituiscono.
E dunque, ha concluso Canfora, ancora una volta la scelta del tema è stata quanto mai appropriata.
Carmela D’Aronzo ha ripreso dicendo che il tema scelto, “Conoscenza”, ci aiuterà a conoscere bene il significato delle parole.
C’è molta confusione sul termine del sapere e l’uomo sembra aver perso la sua identità.
Riuscirà ad esporre anche la sua conoscenza nel mondo?
D’Aronzo ha quindi parlato delle difficoltà organizzative a partire da reclutamento dei relatori, il che non è stato facile. Tutti però hanno mantenuto gli impegni assunti.
Ha, infine, esposto il programma del Festival all’interno del quale trova spazio nuovamente la Danza con il Centro Studi di Carmen Castiello che porterà in scena: “Nous. Viaggio nella conoscenza”. Il testo è di Lidia Palumbo e Carmela D’Aronzo per la regia di Linda Ocone.
E la parola a questo punto è passata proprio a Carmen Castiello che ha anticipato che alla sua iniziativa hanno aderito anche altre scuole e ci sarà un grande coreografo per bene esporre quello che è definito il mito delle caverne, una cosa non certamente facile.
Quest’anno ci sarà solo il linguaggio della Danza Contemporanea, ha proseguito Castiello.
La danza è cultura ed i popoli si esprimono proprio attraverso l’espressione naturale del corpo.
La Danza, ha anche detto Castiello con un po’ di rammarico, è definita la Cenerentola delle arti e partecipare al festival è per noi anche una forma di riscatto.
A questo punto è intervenuto il sindaco Clemente Mastella, giunto a conferenza quasi ultimata, e quindi ha esordito con una battuta dicendo: Mi fido.
Dopo l’esperienza di questi primi dieci anni che hanno fatto appassionare tutti alla filosofia, non posso dire che mi fido pur non avendo ancora letto il programma di questa edizione.
E’ una iniziativa in costante crescita che non ha eguali nel resto del Paese tranne che a Modena.
Questo dimostra anche che siamo attrattivi come città, ha proseguito Mastella, ed in ogni settore.
Poi parlando di Filosofia, di cui è stato dcente per un solo anno, ha detto che Aldo Moro era contrario a far convivere il professore con il parlamentare perché in questo modo si perdeva il rapporto con il mondo giovanile.
Il rettore lo fa apposta a non sentire, ha detto Mastella con ironia “bacchettando” Canfora che continuava a parlottare a voce alta con un docente mentre lui interveniva, ma dico che dobbiamo fare qualcosa in più sul turismo per rendere più composta e consonante la cultura in città.
Bisognerebbe fare una grande campagna pubblicitaria per portare la nostra città un po’ ovunque visto che essa è semisconosciuta.
Noi invece nelle organizzazioni dei viaggi dobbiamo poter essere la seconda scelta e non restare a vita un “cantante” bravo solo per se stesso. Lo deve diventare e farsi conoscere anche dagli altri.
Scontiamo in tutto questo dei gap come, mancanze concrete nel settore alberghiero ma questa è una attività che attiene alla imprenditoria privata, noi non possiamo fare nulla se non ospitare a casa nostra qualche turista, ha detto con ironia Mastella.
A questo punto è intervenuta per la chiusura dei lavori Antonella Tartaglia Polcini, assessore alla Cultura ma anche docente di Unisannio, la quale ha esordito dicendo che da undici anni il Festival pone tutto il suo essere nel mondo a servizio della conoscenza che è relazione con gli altri, con sé e con la propria interiorità.
La sapienza è altro.
La cultura è unificante nella conoscenza pur nella sua molteplicità. Non ci sono varie culture.
Per i giovani, ha concluso Tartaglia Polcini, con questo festival della conoscenza si va alle radici di essa con uno sguardo verso il futuro.
Sin qui i relatori.
Il Festival comincia lunedì 10 marzo, alle 15.00, al Teatro San Marco ed ospiterà il ritorno gradito di Dacia Maraini che parlerà sul tema: “Pensieri degli anni difficili. Con le donne di ieri, di oggi e di domani”.

FONTE: https://www.gazzettabenevento.it/Sito2009/main.php

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